SmartLand: un modello per la realtà italiana

L’Italia, con la sua realtà di borghi, piccoli Comuni e città di piccole e medie dimensioni, rappresenta un territorio unico, caratterizzato da ricchezza culturale, diversità paesaggistica e un patrimonio storico diffuso. Tuttavia, questa frammentazione territoriale pone sfide significative alla pianificazione strategica e allo sviluppo integrato. A differenza delle grandi città metropolitane, in cui la concentrazione di risorse e popolazione consente di sviluppare progetti autonomi su vasta scala, i territori più piccoli devono affrontare limiti strutturali, come la mancanza di risorse economiche, competenze e capacità di relazione con il contesto globale.

In questo contesto, la creazione di strutture di governance condivise diventa cruciale per trasformare i territori italiani in una smartland, cioè un sistema territoriale integrato, resiliente e capace di competere a livello nazionale e internazionale.

L’aggregazione territoriale consiste nel riunire diversi Comuni e borghi in una struttura sovracomunale, con l’obiettivo di superare la frammentazione amministrativa e promuovere l’integrazione delle risorse e delle strategie. Inoltre, mira a ottimizzare le funzionalità interne, creando un sistema territoriale coerente, con servizi condivisi e infrastrutture integrate. Infine, attraverso questa aggregazione si intende costruire una capacità relazionale verso l’esterno, facilitando la promozione economica, culturale e sociale del territorio, sia a livello nazionale che internazionale.

Questa struttura si ispira alle città metropolitane, ma con un modello adattato alla realtà dei piccoli centri. Il risultato è un comprensorio territoriale che funziona come un’unità sistemica, capace di affrontare le sfide globali senza perdere l’identità locale.

Le Sfide dei Territori Italiani

I territori italiani affrontano diverse sfide legate alle loro dimensioni e alla distribuzione delle risorse. La maggior parte dei Comuni italiani ha meno di 5.000 abitanti, il che contribuisce alla frammentazione del territorio e rende difficile la pianificazione e l’implementazione di progetti di sviluppo integrato. Le risorse limitate e la debole capacità istituzionale di questi Comuni aggraveranno la situazione. Inoltre, i piccoli centri spesso hanno un accesso limitato alle risorse necessarie, come competenze tecniche, risorse economiche o strumenti tecnologici, per poter partecipare a programmi di sviluppo a livello nazionale o europeo. Un altro problema è l’isolamento funzionale di molti borghi, che non sono ben collegati con le città vicine, il che ne riduce l’efficacia e ne limita l’attrattività per gli investitori. Infine, in alcuni casi, la competizione tra Comuni per accaparrarsi risorse scarse ostacola la creazione di una visione condivisa per lo sviluppo e promuove una gestione inefficace del territorio.

Strutture di Governance Condivisa

Per affrontare le sfide dei territori italiani, è fondamentale creare strutture di governance condivise, che agiscano come agenzie di sviluppo territoriale a supporto degli enti locali.

Queste strutture devono essere in grado di promuovere una visione integrata dello sviluppo, superando gli interessi particolari dei singoli Comuni per lavorare a una strategia comune. Devono anche coordinare in modo efficace le risorse disponibili, ottimizzando l’uso di quelle finanziarie, umane e tecnologiche.

Inoltre, devono facilitare l’accesso dei Comuni ai fondi disponibili, supportandoli nella progettazione e gestione di progetti finanziati da programmi regionali, nazionali ed europei.

Un altro aspetto importante è la creazione di economie di scala, attraverso la condivisione di servizi e infrastrutture, che permettano di ridurre i costi e aumentare l’efficienza. Infine, queste strutture devono fungere da interlocutori unici per rappresentare il territorio nei confronti delle istituzioni superiori, degli investitori e di altri partner esterni, garantendo una gestione coordinata e strategica del territorio.

Caratteristiche di un Comprensorio Territoriale come Smartland

  • Unità Sistemica: Ogni Comune partecipa come parte di un sistema integrato, con una chiara distribuzione di ruoli e responsabilità.
  • Capacità di Generare Sinergie: I progetti sono sviluppati in modo da massimizzare i benefici collettivi, evitando duplicazioni e sovrapposizioni.
  • Attrattività Esterna: Il comprensorio diventa un polo attrattivo per investimenti, turismo e cultura, grazie a una promozione congiunta.
  • Innovazione e Sostenibilità: L’adozione di tecnologie smart e la transizione verso modelli economici sostenibili sono priorità centrali.

Passaggi Chiave per la Creazione di una Smartland

Per creare una “Smartland”, è necessario seguire alcuni passaggi chiave.

Il primo passo consiste nella mappatura del territorio, un’analisi approfondita che consenta di identificare i Comuni coinvolti e le risorse disponibili, individuando al contempo i punti di forza e le aree di debolezza.

Successivamente, è fondamentale definire una governance condivisa, creando un’agenzia di sviluppo territoriale che abbia un mandato chiaro e garantisca una rappresentanza inclusiva di tutti gli enti locali. Una volta stabilita la struttura di governance, si passa alla pianificazione strategica, ovvero lo sviluppo di un piano integrato che si basi su obiettivi condivisi e indicatori di performance misurabili.

Un altro passaggio cruciale è l’integrazione dei servizi, che implica l’implementazione di servizi pubblici condivisi come trasporti, gestione dei rifiuti e infrastrutture digitali, al fine di ottimizzare i costi e migliorare l’efficienza complessiva. È inoltre importante attrarre risorse esterne, presentando il comprensorio come un interlocutore unico per accedere a fondi pubblici e attrarre investimenti privati.

Infine, è necessario un monitoraggio costante, utilizzando strumenti adeguati per valutare i progressi e adattare le strategie in base ai risultati ottenuti.

L’aggregazione territoriale attorno a un progetto di sviluppo integrato community based rappresenta l’unica via sostenibile per i borghi e i piccoli Comuni italiani che vogliono superare la frammentazione e affrontare le sfide dello sviluppo. Creare strutture di governance condivise simili a quelle delle città metropolitane consente di trasformare un insieme di entità locali in un’unità sistemica, capace di agire come una smartland. Attraverso l’ottimizzazione delle risorse, la collaborazione tra Comuni e una visione strategica condivisa, l’Italia può valorizzare le sue peculiarità territoriali e promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo.