Piano Mattei e la locomotiva Sud: strategia e Mediterraneo per il riscatto del Mezzogiorno
Durante l’intervento in occasione della sottoscrizione dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione con la Regione Puglia del 29/11/2024, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha offerto una visione che supera i confini dell’accordo stesso, toccando temi centrali per il futuro del Mezzogiorno e dell’Italia intera. Le sue parole hanno richiamato i temi fondamentali di cultura, strategia e identità come elementi chiave per il riscatto del Sud, delineando una strada di crescita che affonda le radici nella capacità dei territori di valorizzare sé stessi.
Cultura e Orgoglio come Pilastri del Riscatto
“Se si investe sull’orgoglio, sulla dinamicità, sull’estro, sulla creatività, sulla determinazione, sulla voglia di fare, si possono fare cose grandissime,” ha affermato il Presidente, sottolineando che il riscatto del Mezzogiorno non può passare dall’assistenzialismo, ma dalla valorizzazione delle sue risorse umane e culturali. Il riferimento all’orgoglio e alla creatività dei territori del Sud è centrale in un discorso che ribalta la narrativa di marginalità e subalternità che troppo a lungo ha contraddistinto la storia del Mezzogiorno.
“Il Sud è stato la locomotiva d’Italia,” ha proseguito, citando dati che dimostrano come le regioni meridionali abbiano guidato la crescita del PIL e dell’occupazione nel 2023. Questo risultato, secondo il Presidente, è una dimostrazione che le cose possono cambiare, che l’investimento su ciò che rende unico e dinamico il Mezzogiorno può produrre risultati tangibili e duraturi.
Strategia e Visione per Competere ad Armi Pari
Un punto cruciale della strategia illustrata dal Presidente del Consiglio riguarda il superamento della logica di destinare i fondi infrastrutturali in proporzione alla popolazione residente. “L’assenza di opportunità è spesso collegata all’assenza di infrastrutture,” ha spiegato, evidenziando come legare le risorse alla popolazione attuale perpetui un ciclo di marginalizzazione per il Mezzogiorno.
La popolazione del Sud, oggi pari al 34% di quella nazionale, è stata decimata da decenni di emigrazione forzata, causata proprio dalla mancanza di infrastrutture e opportunità. Destinare i fondi in proporzione alla popolazione esistente, quindi, non fa altro che confermare questo stato di cose, finanziando meno infrastrutture e innescando un ciclo di inviluppo anziché di sviluppo. La logica è autoreferenziale: meno risorse significano meno infrastrutture, che a loro volta portano a meno opportunità e a ulteriore spopolamento.
Se i fondi sono pensati per la perequazione, il loro scopo deve essere quello di riequilibrare le disparità, non di replicare le disuguaglianze. La perequazione richiede un approccio che consideri non solo i dati sulla popolazione attuale, ma le necessità strategiche di un territorio che ha bisogno di recuperare decenni di svantaggi strutturali. “Non possiamo legare la spesa infrastrutturale alla popolazione esistente, perché ciò significa ignorare il danno già fatto dalla mancanza di investimenti,” ha sottolineato Meloni.
Per questo il Governo ha deciso di destinare almeno il 40% dei fondi infrastrutturali al Mezzogiorno, una quota che supera il semplice calcolo demografico per affrontare le cause profonde del divario. È un cambiamento di paradigma che riconosce la necessità di rompere il circolo vizioso della marginalità e di trasformare il Sud in un protagonista dello sviluppo nazionale. Questa scelta strategica punta a invertire la tendenza storica, creando infrastrutture che non solo trattengano la popolazione residente, ma che attraggano nuove opportunità e investimenti, innescando così un ciclo virtuoso di crescita e sviluppo.
Mediterraneo e Mezzogiorno: Al Centro della Proiezione Italiana
Riconoscendo il valore strategico del Mediterraneo e del Mezzogiorno come porta verso il mondo, il Presidente del Consiglio ha ricordato: “Il Mediterraneo è un mare che sta tornando centrale… e l’Italia è centrale nel Mediterraneo.” Il riferimento alla posizione dell’Italia come snodo tra l’Indo-Pacifico e l’Oceano Atlantico ha evidenziato come il Sud non sia una periferia, ma un fulcro di connessioni e opportunità geopolitiche.
“Il mare è una delle nostre più straordinarie infrastrutture e una delle nostre più straordinarie opportunità,” ha affermato, ribadendo l’importanza di integrare questa visione nel piano di sviluppo nazionale. Le infrastrutture, il turismo, il commercio e la cooperazione internazionale devono partire da questa centralità del Sud e del Mediterraneo per proiettare l’Italia al centro delle dinamiche globali.
Un Riscatto Culturale e Storico
Il Presidente ha chiarito che la strategia del Governo non si limita a misure economiche, ma punta a riscoprire e valorizzare il potenziale culturale e simbolico del Mezzogiorno. “Io credo che la grande sfida sia mettere questi territori nella condizione di competere ad armi pari,” ha detto, rimarcando l’importanza di una visione che combini orgoglio locale e proiezione internazionale.
Questo discorso si inserisce in un quadro più ampio che vede nel Piano Mattei non solo una misura economica, ma un atto di riscatto culturale e strategico. Le parole di Meloni, “scommettere sul valore e sull’orgoglio della gente del Sud,” rappresentano una dichiarazione d’intenti che cerca di ricucire le ferite storiche del Mezzogiorno, restituendogli centralità e dignità.
In definitiva, il riscatto del Sud non è solo una sfida locale, ma un’opportunità per tutta l’Italia di tornare a essere un attore strategico, radicato nella sua cultura e proiettato verso il futuro.