Mediterraneo e Cultura Meridiana
“Bisogna essere lenti come un vecchio treno di campagna e di contadine vestite di nero, come chi va a piedi e vede aprirsi magicamente il mondo, perche’ andare a piedi e’ sfogliare il libro e invece correre è guardarne solo la copertina. Bisogna essere lenti, amare le soste per guardare il cammino fatto, sentire la stanchezza conquistare come una malinconia le membra, invidiare l’anarchia dolce di chi inventa di momento in momento la strada”
Franco Cassano
La lentezza come riflessione e azione ponderata: il pensiero di Franco Cassano
Franco Cassano, nel suo celebre Il Pensiero Meridiano, ci invita a riscoprire il valore della lentezza come strumento di connessione con il mondo e di riflessione profonda. Cassano scrive:
“Bisogna essere lenti come un vecchio treno di campagna e di contadine vestite di nero, come chi va a piedi e vede aprirsi magicamente il mondo, perché andare a piedi è sfogliare il libro e invece correre è guardarne solo la copertina.”
Con queste parole, Cassano contrappone l’atto del camminare, simbolo di contemplazione e radicamento, alla corsa frenetica che domina la società occidentale, dove l’efficienza diventa l’unico metro di giudizio. Nel suo pensiero, la lentezza non è inerzia, ma uno spazio-tempo necessario per comprendere il senso delle azioni, per immaginare un futuro in equilibrio con la natura e con l’essere umano stesso.
Il pensiero lungimirante di Cassano propone un ribaltamento culturale del paradigma dominante, invitando a considerare il Sud, con il suo ritmo diverso, non come un luogo arretrato, ma come un modello di riflessione critica sulla modernità. La sua “lentezza meridiana” è un’alternativa alla velocità americana, che spesso agisce prima di pensare, lasciando che le conseguenze emergano in un secondo momento.
Mediterraneo e Stati Uniti: due culture a confronto
Cassano ci offre quindi una chiave per comprendere le differenze tra la cultura mediterranea e quella americana. Gli Stati Uniti, incarnando una cultura di azione impulsiva e pragmatismo immediato, hanno costruito la loro identità sul “fare”. È una cultura che si muove per obiettivi e che misura il successo in termini di risultati immediati. Emblematica è la loro storia, dal lancio della bomba atomica al rilascio di tecnologie come l’intelligenza artificiale, senza un dibattito preliminare sulle implicazioni etiche o sulle conseguenze delle azioni.
Il Mediterraneo, al contrario, ha radicato nel proprio DNA un pensiero del limite e della sostenibilità. La cultura greca, madre della civiltà mediterranea, considerava la sophrosyne – la misura, la moderazione – come la virtù essenziale per una vita in armonia. Questo pensiero si è evoluto nella cultura del Sud Italia, che ha trasformato le avversità in occasioni di resilienza e fecondità: i muretti a secco, i pozzi sorgivi, l’arte di adattarsi all’aridità e alla scarsità sono tutte testimonianze di un equilibrio con la natura e di una saggezza pratica che non spreca.
Otium e negotium in equilibrio
La lentezza mediterranea non è pigrizia, ma è l’otium latino: il tempo dedicato alla riflessione e alla progettualità, lontano dalla frenesia del lavoro. Gli americani, al contrario, sembrano vivere in una cultura dell’negotium perpetuo, dove il valore della persona è determinato dalla sua produttività. Questa frenesia si riflette anche nel modello di consumo statunitense, spesso basato sull’usa e getta, sulla superficialità delle esperienze e sulla mancanza di radicamento.
Il modello mediterraneo, invece, è intrinsecamente circolare. Non si getta nulla, si risparmia, si riutilizza. È una cultura che pensa al futuro, come dimostra la tradizione di piantare alberi i cui frutti saranno raccolti dalle generazioni successive. Questo approccio, che oggi potremmo definire “economia circolare”, è un antidoto alle crisi ambientali e sociali generate dalla cultura consumistica.
Il Sud Italia come modello di resilienza
La cultura del Mezzogiorno italiano rappresenta un’alternativa concreta al modello consumistico e impulsivo americano. Il Salento, ad esempio, incarna un lifestyle che, se adeguatamente valorizzato, potrebbe offrire lezioni importanti per affrontare le sfide della transizione green e digitale. È un luogo dove la lentezza consente di vivere in armonia con la natura e con gli altri, ma che rischia di essere travisato da una narrativa stereotipata di “Buen retiro”.
Questa rappresentazione del Salento come luogo dove “non si fa nulla” è figlia di politiche miopi che hanno puntato su un’unica narrativa – “lu sule, lu mare e lu ientu” – senza valorizzare la complessità e le potenzialità del territorio. La monocultura turistica ha alimentato l’emigrazione giovanile, privando il territorio di competenze e vitalità. La realtà, però, è ben diversa: il Mezzogiorno è fatto di comunità operose, di piccole e medie imprese che incarnano un modello di impresa sociale, dove il lavoro è centrale e il capitale è solo un mezzo, non un fine.
Psicologia collettiva e resilienza sociale
Un’altra differenza fondamentale tra Mediterraneo e Stati Uniti si riflette nella psicologia collettiva. Gli americani, pur essendo una potenza globale, vivono in una condizione di stress costante. Sempre in guerra, sia militarmente che economicamente, una percentuale significativa della popolazione soffre di depressione clinica.
Al contrario, il Sud Italia ha sviluppato una cultura della resilienza sociale, capace di “fare di necessità virtù”. Anche nelle difficoltà, il Mezzogiorno riesce a mantenere una coesione sociale e una qualità della vita che gli americani possono solo invidiare. Le reti familiari, la convivialità e il senso di appartenenza al territorio sono elementi che offrono un sostegno psicologico naturale, indispensabile per affrontare le crisi.
Il Sud Italia come modello di LifeStyle e sostenibilità
Il pensiero di Cassano ci invita a rivalutare il modello mediterraneo non come un retaggio del passato, ma come una visione per il futuro. In un’epoca di transizione green e digitale, dove la sostenibilità e l’equilibrio sono diventati obiettivi imprescindibili, il Sud Italia offre una lezione preziosa: pensare prima di agire, vivere con lentezza, rispettare il limite.
Questo approccio, profondamente radicato nella cultura mediterranea, rappresenta una risposta concreta alla crisi della modernità, che ha smarrito il senso del progresso umano. Il Mezzogiorno, con la sua resilienza e la sua capacità di trasformare l’aridità in fecondità, può essere il modello di un nuovo lifestyle globale, capace di coniugare tradizione e innovazione, lentezza e sviluppo, umanità e tecnologia.